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Numero di abitanti: 19.600
Nomi delle frazioni: Baricetta, Bellombra, Bottrighe, Ca' Emo, Cavanella Po, Fasana, Mazzorno Sinistro, Valliera.
Etimologia
Motivo di vanto per la città è quello di aver dato il nome al mare Adriatico in prossimità del quale una volta sorgeva. Molte sono le ipotesi prospettate in merito, tra queste se ne ricordano una di tipo leggendario e una di tipo filologico. Secondo la leggenda il nome di Adria deriverebbe da Atri o Adriano, re dei Pelasgi, fondatore della città, il cui cocchio dorato sarebbe ancora sepolto sotto il suolo adriese. Il mito fu accolto dal poeta, oratore e autore di commedie Luigi Groto detto "il cieco di Adria" che l'abbellì tessendo la tragedia "L'Adriana" dalla quale, è stato dimostrato, trasse profonda ispirazione Shakespeare per la stesura del "Giulietta e Romeo". Secondo l'ipotesi filologica invece il nome di Adria deriverebbe da una parola etrusca "atrium" che significa "giorno, luce ed include il concetto di levante o d'oriente". In base a tale derivazione il nome Adria starebbe a significare la città di levante o d'oriente la più prossima al mare che da lei prese il nome.
Cenni storici
Posizione geografica e vicinanza con i grandi fiumi Po e Adige hanno scandito le alterne vicende di Adria, tre millenni fa villaggio che si affacciava sul mare al quale quasi certamente diede il nome, oggi cittadina posta al mezzo della pianura delimitata dall'Adige a Nord e dal Po Grande a Sud, ad una trentina di chilometri dal mare Adriatico. Adria nasce come villaggio su palafitte abitata in origine dagli antichi Veneti ma grazie alla sua ottima posizione, tra la terraferma e il mare, fu stazione di molti popoli: occupata dai Greci (sec. VI a.C.) e quindi dagli Etruschi, divenne il più importante porto del mare Adriatico. Fiorentissimo municipio romano andò lentamente perdendo ogni importanza in seguito all'interramento del porto, causato dalle alluvioni del Po e dell'Adige. Distrutta nel 1481 durante la guerra tra Venezia e Ferrara, Adria iniziò la sua ripresa economica nei sec. XVIII e XIX, dopo le opere di bonifica del Polesine. Completamente inondata dalla disastrosa alluvione del 1951, si è rapidamente ripresa. La sua storia più antica è largamente documentata dalle ricche collezioni e dai reperti conservati nel Museo Archeologico Nazionale. Troviamo ancor oggi testimonianza della sua storia più recente, invece, visitando Piazza Castello che un tempo ospitava con tutta probabilità un castello (seppur le testimonianze a riguardo siano scarse e poco loquaci), mentre oggi accoglie l'imponente Cattedrale (Adria è diocesi e sede Vescovile dal VI secolo). Alla sinistra il Vescovado eretto nel 1682, ingrandito nel 1825; davanti gli edifici che furono il Palazzo Civico l'Arengo, i panai pubblici, le prigioni. Sempre sulla sinistra c'è Piazzetta Orfeo, dal nome del teatro che vi si affacciava (1846, ma nata Finora nel 1813) e di cui è ancora visibile l'impronta. Pittoresca anche Piazzetta Oberdan o "del formenton", un campiello che si affaccia sul Canalbianco e inquadra il Teatro Comunale (1835) sulla sponda opposta. Altro elemento caratteristico di Adria sono le riviere i cui edifici prospicienti presentano ancora un chiaro influsso veneziano e le sponde del canale, in muratura (1749 quella destra, 1816 quella sinistra), le scalinate e gli scivoli d'attracco come la presenza di bar (un tempo osterie), raccontano l'antico traffico fluviale. Assai gradevoli i giardini di Adria, come quelli di Villa Mecenati (Conservatorio) e i giardini Scarpari. Molto interessanti anche la Chiesa di San Nicola da Tolentino (Monumento ai Caduti) e la Basilica della Tomba. Da visitare anche il famoso quartiere Canareggio caratterizzato dalle Arti e Mestieri di un tempo.