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La Golena di Panarella dal punto di vista ambientale è il risultato dell'azione dell'uomo e delle forze creatrici della natura. Notevole è il suo valore paesaggistico in quanto è la formazione golenale tra le più estese e rappresenta uno degli elementi più vari e suggestivi del basso corso del Po. Per soddisfare l'esigenza di conservazione, ma anche per educare il visitatore al rispetto dell'ambiente, l'Amministrazione Comunale di Papozze ha chiesto ed ottenuto in consegna dal Demanio dello Stato una superficie di poco superiore ai 20 ettari che gestisce in convenzione con il W.W.F. sezione di Rovigo. L'intervento di rinaturalizzazione, effettuato con il finanziamento comunitario Leader II, ha ulteriormente riqualificato l'intera golena, dotata ora anche di sentieri per la visitazione e l'osservazione della fauna.
Dal punto di vista vegetazionale, il rilievo fisionomico consente di suddividere l'area in tre zone: zona palustre, zona prativa, zona boscata.
Zona palustre
Comprende due estesi bacini di acque poco profonde. Vi compaiono vegetazioni pioniere su fanghiglie umide: Paspalum paspalodes, Anagallis acquatica, Ranunculus sceleratus, Juncus articolatus, Juncus bufanius, Lindernia anagallidea. Vegetazione acquatica: Potamogeton nodaus, Potamogetus crispus, Paspalum paspalodes, Eleocharis palustris, Schoenoplectus triqueter, Scoenoplectus tabernaemontani, Menta pulegium.
Zona boscata
Comprende più superfici coincidenti con gli ambiti golenali non interessati dai recenti interventi. La vegetazione è un saliceto formato in massima parte da Salix alba, a cui si associano talvolta Salix purpurea, S. trianda e Populus alba.
Aspetti faunistici
Gli uccelli rappresentano l'aspetto faunistico di maggior rilievo, in quanto le zone palustri, boscate e prative richiamano una grande varietà di specie non solo nidificanti e svernanti, ma anche di passo, in quanto questi ambienti rappresentano una tappa ottimale per alimentarsi e sostare durante la lunga migrazione. Nella zona palustre il canneto offre protezione alla Cannaiola, al Cannareccione, al Basettino, al Migliarino di palude, al Tarabusino, al Porciglione, ai rari Tarabusi e Airone Rosso. Nelle zone più aperte sono presenti il Tuffetto, la Marzaiola, il Germano Reale, la Folaga, la Gallinella d'acqua, il Piro-piro, il Cavaliere d'Italia, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto e il Martin Pescatore.
Più in alto, sui salici, nidificano il Pendolino, l'Usignolo di fiume, l'Usignolo, il Rigogolo e la Capinera.
La zona prativa dà nutrimento al Cardellino, al Verdone, al Verzellino, al Saltimpalo, all'Allodola e, in inverno, alla Pavoncella. Tra i rapaci diurni si segnalano la Poiana, il Falco di palude e durante l'inverno l'Albanella reale.